Da FL Gallery quattro dispositivi sospesi nello spazio e nel tempo rappresentano il fascio di particelle prima di una collisione in uno dei rivelatori dell’esperimento LHC del CERN.
FL Gallery ospita la terza personale di Luca Pozzi dedicata alla direttrice italiana dell’European Organization for Nuclear Research, Fabiola Giannotti, e pensata dall’artista come celebrazione dei 13 Tev, energia di collisione espressa in teraelettronvolt, raggiunta dal Large Hadron Collider nel maggio di quest’anno.
Un risultato eccezionale che ha permesso per la prima volta nella storia dell’umanità di sondare la materia in regioni più piccole delle dimensioni di un quark.
L’installazione site-specific, situata nell’ex caveau di viale Sabotino 22, è composta da tre gigantografie digitali su PVC tratte dall’archivio fotografico on line del CERN e dell’esperimento LHC a ricoprire interamente 3 pareti della sala.È su questi fondali che Pozzi propone 4 lavori composti da altrettante superfici dodecagonali di alluminio anodizzato contenenti 34 palline da ping-pong in sospensione magnetica.
I Detectors , questo il nome della serie inedita, da cui prende il titolo la mostra, sono intesi dall’artista come dispositivi di pittura sospesa nello spazio e nel tempo. Rappresentano, attraverso l’allegoria sportiva del gioco del ping-pong, il fascio di particelle colto nell’attimo prima di un’ipotetica collisione all’interno di uno dei 4 rivelatori dell’LHC. Nella parete di destra lo spazio della galleria è connesso, in un gioco prospettico, al Rivelatore Atlas in fase di costruzione; evidenziando l’esistenza di un tempo passato precedente alla sperimentazione. La parete di sinistra sfonda invece su una finestra di visualizzazione grafica rappresentante l’elaborazione computerizzata dei dati ottenuti da una collisione avvenuta nel rivelatore Alice; evidenziando un tempo successivo all’esperimento.
Infine, nella lunga parete frontale di dodici metri, è riprodotta una fotografia scattata da Michael Hoch del CMS rappresentante una parte della comunità scientifica del CMS responsabile dell’ideazione, costruzione e implementazione dell’esperimento CMS. Sono loro a salutare il pubblico dell’arte accogliendolo in mostra dal Building 40 presso il CERN di Ginevra. Questi ricercatori determinati e instancabili, ritratti insieme in questo scatto storico, costituiscono invece una finestra che Pozzi apre verso il futuro.Passato, presente e futuro si trovano quindi intimamente connessi in una fitta rete di relazioni dove trovano spazio riferimenti espliciti alla storia dell’arte. La passione di Luca Pozzi per Lucio Fontana, Frank Stella, Alberto Burri ed Enrico Castellani si armonizza nei sottili rimandi interdisciplinari della mostra, che unisce l’arte contemporanea a scienza, informatica e tecnologia.